domenica 2 ottobre 2011

Anche i lavoratori tra gli occupanti di Wall Street. E per l'1% inizia a mettersi male.

Il TWU è il sindacato americano dei lavoratori dei trasporti, quello che alcuni anni fa aveva organizzato uno sciopero in grado di paralizzare la città di New York, fatto che non accadeva da 25 anni. Ora il membri del TWU, 38.000 solo a New York, hanno votato per sostenere l'occupazione di Wall Street, che prosegue da più di due settimane. Martedì alla protesta si erano aggiunti 700 piloti, in maggioranza delle compagnie Continental e United Airlines, che hanno sfilato in uniforme per le strade del distretto finanziario. Sembra che presto anche l'UAW, il sindacato degli operai dell'auto, esprimerà ufficialmente il suo sostegno.
Il mondo del lavoro si unisce alla protesta di piazza, e mai New York è stata più vicina a Il Cairo: come dimostra il caso egiziano, anche nell'epoca dei "beni immateriali" e della finanziarizzazione dell'economia sono i lavoratori l'unico fattore che può far cambiare passo a un'iniziativa politica di cambiamento, dandole il peso e la forza necessari per portare avanti le sue istanze.
Sono prima di tutto i lavoratori stessi a doversi ripensare come forza in grado di agire e di imporre la sua agenda. Marchionne e quelli come lui sono dei venditori di fumo, il cui unico potere è affondare la nave su cui viaggiano per poi saltare su una scialuppa all'ultimo momento, e magari svignarsela alle Cayman. Loro sono l'1% dell'Occidente, lo 0,14% del mondo.
Come dicevano i Wobblies, ancora tra i primi ad appoggiare l'occupazione di Wall Street:
We have been naught - We shall be All!


4 commenti:

  1. L'adesione non solo formale dei sindacati penso anche io che sarà determinante nella costruzione del consenso da parte dell'opinione pubblica.
    Invece in Italia (odio dover sempre stare a lagnarmi per ciò che succede da noi) difficilmente un sindacato appoggerebbe una piattaforma o qualsiasi rivendicazione che non sia stata lanciata dalle Strutture, dotata di un logo, pubblicizzata magari con le più innovative strategie di marketing e condensata in una giornata del tipo "che bello stare assieme e domani tutti a casa". Mi viene da piangere, non ho più voglia di leggere il giornale!

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  2. Occhio però, i sindacati usa sono tutt'altra cosa da quelli italiani. E parliamo di quello dei trasportatori (da noi i cosiddetti padroncini) e piloti (come qui un'élite). Male non è ma non sono quelli i "lavoratori" statunitensi

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  3. Cienfuegos: ho sbagliato parola, non è il sinacato dei trasportatori ma dei lavoratori dei trasporti (bus, metro ecc), e la loro adesione non mi pare poco.

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  4. @ Cienfuegos: i piloti negli USA non sono affatto un'élite. Hanno stipendi bassissimi, molti sono costretti al doppio lavoro, e questo a causa delle liberalizzazioni in quel settore.

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