Quando una lettura capita proprio a fagiolo. Tratto da "Donne, resistenza e rivoluzione", di Sheila Rowbotham.
"Durante la comune un corrispondente del Times si infiltrò in un circolo femminile. La stanza era piena di donne e di bambini «del
più infimo strato sociale».
Le donne indossavano «casacche
disordinate» e «in
testa copricapi bianchi ornati di gale». Al fondo della stanza c'era
un tavolo coperto di giornali e libri, e dietro di esso giovani
cittadine indossavano fasce rosse. Una giovane parlò sulla necessità
di difendere la rivoluzione. Il giornalista non si interessò di quel
che stesse dicendo ma del fatto che era «giovane e graziosa». Ma
colse negli occhi di lei uno sguardo che gli diede la sensazione che
«non gli sarebbe piaciuto essere suo marito». L'oratrice successiva
dall'aspetto abbastanza rispettabile ma «divagante e inconsistente»
parlò del ruolo della donna nella comune e della rivoluzione del
1789 e poi criticò il clero. Un'altra criticò severamente lo
sfruttamento dei poveri da parte della società. Il cronista del
Times giudicò il suo discorso «vago e pieno di inutili
ripetizioni»."
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