domenica 11 dicembre 2011

Fare l'amore a Torino. Torino brucia

Come ha giustamente scritto Michela Murgia di quanto avvenuto ieri sera a Torino, la prima notizia è il pogrom. La seconda notizia riguarda invece una ragazzina che, piuttosto che confessare di aver fatto l'amore, ha inventato per sé una storia fatta di aiuole incolte, periferie buie, stupri. Vegetazione urbana che fa da tana a esseri subumani, i quali torturano le ragazze in cambio di un cellulare e di un orgasmo sporco, illecito, uguale a loro. Un intero immaginario fatto di luoghi squallidi, razzismo, paura, preso in blocco e rovesciato sul tavolo.

L'astuzia femminile - quella terrificante qualità su cui basano il loro potere le matrigne delle favole - è frutto della discriminazione. Si tratta di spremersi le meningi alla continua ricerca di soluzioni, per ritagliare uno spicchio di spazio per te e per salvarti quando, invece, ti scoprono. Inventare intricati castelli di balle per trascorrere la notte con il ragazzo che ti piace, o anche solo per uscire con lui. Tenere sotto controllo le telefonate dei genitori, scegliere la giusta linea dell'autobus per non rischiare di incontrare qualcuno, valutare con attenzione un luogo sicuro in cui scambiarsi baci e carezze. E quando questo non basta, avere un piano B, che dev'essere sicuro però, deve riuscire dove tutto il resto ha fallito, dev'essere il proverbiale asso nella manica: la bugia con il più alto valore possibile.

L'ultima carta per questa ragazzina messa alle strette è stato uno schifoso impasto di razzismo, classismo, senso dell'onore usato come rifugio e come giustificazione al sempiterno desiderio di segregare le donne, voglia di riscatto e ricerca di una coesione facile, ready made, raccolta per strada. La narrazione di una società immiserita e frantumata, che cerca se stessa nelle pagine di giornali che sempre più sfacciatamente approfittano delle sue debolezze per compiacere il potente di turno, il quale in vista delle prossime elezioni legge e ringrazia. Quello che questa ragazzina sa del mondo in cui vive, quello che ha intuito con i suoi occhi attenti che cercano appigli, è che sul suo reazionarismo potrà sempre contare per salvarsi in corner.

Qui lo storify di @jumpinshark su tutta la vicenda.

1 commento:

  1. è una considerazione che ho fatto ovunque ho avuto modo di intervenire sulla vicenda, ma la ripeto qui: ho letto che la ragazza era sottoposta a visite ginecologiche periodiche al solo scopo di accertarne la verginità, ritengo gravissimo che un ginecologo sottoponga una paziente ad esami invasivi per i quali non c'era alcuna necessità sanitaria e di normale prevenzione

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