giovedì 21 aprile 2011

Il toro meccanico

Alcune sere fa, durante un concerto in una delle piazze della movida bolognese, ho incontrato un’amica che non vedevo da un po’. Da quando la conosco – cioè da quando entrambe ci trovavamo nei primi anni dell’università – s’è sempre barcamenata tra gli impegni di studio e una serie di lavori e lavoretti così lunga e intricata da sfiancare al solo pensiero qualunque sentito adepto del motto “andé a lavurer”. Nonostante ciò, s’è laureata brillantemente e ha infilato nel calendario, non so come, anche un periodo di studio all’estero.

Oggi, come molte e molti altri laureati, alterna la ricerca di una via verso il futuro (al cui imbocco potrebbe trovarsi il prossimo master, oppure quello stage, oppure un oscuro dottorato in una città di provincia…) a qualcosa in grado di riempire, o almeno sfamare, il presente. Quando le chiedo come va, mi risponde che l’ultima offerta di lavoro alla quale si era candidata, senza riuscire ad ottenere il posto, riguardava un toro meccanico. Non doveva cavalcarlo, le avevano assicurato i datori di lavoro, ma solo indossare un costume da cow girl e invitare la gente a salirci. Anche senza il rodeo sexy, credo che l’immaginario che un simile contesto va a solleticare non abbia bisogno di ulteriori esplicitazioni.

La mia amica non era nuova ai lavori in cui l’aspetto fisico è importante, e quindi nemmeno a tutto il corollario di battutine subite e sorrisi forzati che quelli comportano. Aveva imparato a reggere lo schifo, la fatica mascherata sotto un’espressione dolce e fresca, le spacconate degli idioti ai cui lazzi le ragazze immagine, le promoter, le bariste e via dicendo vengono offerte dai loro datori di lavoro. Insomma, il toro meccanico non la intimoriva di certo.

“Non mi hanno presa neanche per quello”, mi dice in mezzo al frastuono del concerto, con una voce nella quale riesco appena ad indovinare un filo di angoscia, “ho 25 anni e già non vado più bene per il toro meccanico”.

Oggi, ripensando a questo fugace incontro, ne ho finalmente colto il potenziale metaforico, il suo essere parabola di questi anni e di questo sistema, così brutti e grotteschi. La mia amica su quel toro meccanico sarebbe stata oscena, ridicola, esposta agli sghignazzi e agli sguardi di uomini orrendi. Per rimanere in sella, avrebbe dovuto assumere pose sconce, dimenare i fianchi, aggrapparsi maldestramente a qualunque appiglio fornito dall’ottuso animale di vetroresina su cui sedeva. Un toro meccanico non è altro che questo, una giostra in cui a divertirsi sono coloro che restano a terra, a guardare. Tutti gli altri, quelli che fanno la coda per salirci, che mandano i loro curriculum corredati di foto a figura intera, che camuffano il loro accento meridionale, che sostengono di non volere figli, che nascondono i titoli di studio tra le pieghe di un costume da cow girl, non possono far altro che muovere il culo avanti e indietro, stringere i denti e spesso, infine, cadere.

3 commenti:

  1. Scusa se scrivo sul tuo blog per una cosa che hai detto su Lipperatura, ma è già successo che la padrona di casa mi abbia ripreso perchè ero OT e non voglio irritarla ancora.
    In riferimento alla pillola, con un padre ginecologo ne sai più di me, ma a me risulta che le pillole di recente formulazione dovrebbero aver attenuato molto gli effetti collaterali che citavi, poi mi risulta che la pillola regolarizzi il ciclo e abbia effetti positivi nei casi di endometriosi, forse me lo puoi confermare.
    Poi, io credo che una coppia anche sulla contraccezione possa e debba mettersi d'accordo..ognuno faccia come crede, ma immagino si possa fare a turni, per un periodo prende la pillola lei, per un periodo prende il pillolo lui (che tra l'altro dovrebbe avere meno effetti collaterali) oppure mettersi il preservativo.
    Dico "immagino" perchè finora purtroppo non ho esperienze dirette in questo meraviglioso campo.

    Scusa ancora se ti scrivo per cose che non c'entrano col tuo post.

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  2. Ciao Paolo! Fa niente se è OT, tanto non sta commentando nessuno. Per chi volesse capire da dove viene questa discussione, vedere qui -->
    http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/04/28/solo-per-una-volta/#comments

    Diciamo che le pillole recenti hanno attenuato gli effetti collaterali in confronto alle bombe atomiche di prima. Ma il mal di testa, il dolore al seno e via dicendo (dimenticavo la nausea!) te li becchi comunque. La pillola ha un mucchio di effetti positivi, se ci sono delle problematiche. A me, ad esempio, aiuta a tenere sotto controllo l'anemia, però ogni tot devo smettere o cambiare marca perché sto troppo male. Se la si prende solo a scopo anticoncezionale direi che di effetti positivi, a parte ovviamente quello di non farti fare bambini, non ne ha proprio. Beh, ti fa passare i brufoli...
    Il fatto di mettersi d'accordo e alternarsi è un'utopia. Il pillolo non è ancora in commercio, i preservativi si rompono e sono scomodi...quindi in realtà la pillola è l'unica possibilità per chi vuole essere coperto al 100% dal punto di vista contraccettivo.

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  3. Ah, non sapevo che non fosse in commercio, lo staranno sperimentando. Comunque spero facciano preservativi sempre più resistenti (anche perchè solo quelli proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili) e pillole sempre più agevoli (ma trattandosi di un farmaco immagino che controindicazioni ci saranno sempre)...e spero che ci siano sempre meno farmacisti e medici obiettori che rompono le scatole a chi ha bisogno della pillola del giorno dopo (tra l'altro mi risulta che l'obiezione di coscienza per il norlevo non sia consentita perchè non è un farmaco abortivo)
    Ciao e grazie per la cortese risposta.

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