venerdì 21 ottobre 2011

Cari amici disoccupati, vi sono mancata?

Non temete, vi sto salutando dal ciglio della buca in cui vi trovate. Fra poco, con ogni probabilità, sarò di nuovo con voi, a grattare con le unghie le pareti fangose della gigantesca, profondissima trappola per animali in cui siamo finiti, e a rosicchiare i viveri che ci lanciano da lassù. Il mio capo, infatti, sembra non sapere che farsene di una cassiera-lavapiatti-sgobbatrice generica, dato che ha bisogno di un cuoco, e non saprei proprio come dargli torto. Peccato che nel frattempo sublimi la frustrazione prendendo a calci le padelle e rendendo il lavoro un inferno a me a ai due ragazzi pakistani con cui condivido la sfiga.

Quandò risiederò di nuovo lì tra voi, lontana dal sole dell'indipendenza economica, dovrò tornare a tamburellarmi sulle tempie alla ricerca di qualche fonte da cui spremere un po' di denaro. Le soluzioni che mi vengono al momento sono poche: vendere illegalmente crostatine fatte in casa per strada - idea che mi frulla in testa da un po', non fosse che ho paura dei tribunali -, cucire mutande artistiche da spacciare come originalissimi regali di Natale oppure andare a fare le pulizie. Restano i mille lavoretti via web, quelli a cui ora dedico i ritagli di tempo e i ritagli delle mie speranze.

"Inventiamoci qualcosa" mi dice il disoccupato accanto a me. Io direi che, più che inventare, qua occorrerebbe imparare da quei leggiadri circensi che si vedono in tv d'estate, e costruire delle piramidi umane in grado di suparare l'enorme distanza tra il pavimento della buca e la superficie. Una volta lassù i primi che escono potrebbero lanciare delle funi agli altri, e farli uscire uno ad uno. Sarebbe bello, poi, ricoprire questa maledetta buca, buttandoci dentro le macerie di quello che - nella furia della vendetta - distruggeremo.

Magari ecco, possibilmente senza che ci finiscano in mezzo le dita di un ragazzo, o le primavere di un altro, trascorse tra il carcere e il tribunale ad un'età in cui la responsabilità non è proprio tutta tua.

Per il resto, sul 15O si è già detto tutto qui.

5 commenti:

  1. carissima, capisco perfettamente... io per adesso sto lavorando, ma gratis...
    bellissimo blog, come si fa a diventare follower? non c'è l'icona dei lettori fissi, o sono io che essendo rimbambita non l'ho trovata?

    RispondiElimina
  2. Ciao Begonia! Grazie mille per i complimenti :D
    Il pulsante dei lettori fissi non l'ho ancora messo, però se vuoi puoi ricevere gli aggiornamenti via mail. Aspetta dai facciamo che lo metto.
    Riguardo alla tua situazione: io mi rifiuto di chiamare lavoro tutto quello che non ci permette di mantenerci. Tu non stai lavorando, stai facendo del volontariato per una, per così dire, associazione pro-profit. Convincerci a chiamare "lavoro" anche quello che facciamo gratis o con un rimborso spese o venendo pagati in caffè è esattamente quello che LORO vogliono. E l'ho capito quando mi sono ritrovata a parlare con i personaggi inquietanti che circolano nei centri per l'impiego e nei servizi di orientamento al lavoro per neolaureati; questi tizi sta cosa la ripetono come un mantra.

    RispondiElimina
  3. ho aggiunto il pulsante dei lettori fissi ma da quello che vedo, esattamente come il pulsante degli ultimi commenti, non funziona...-____-

    RispondiElimina
  4. Carissima, hai ragione, Non so cosa ribattere perchè hai ragione.
    Quanto ai pulsanti, ho dovuto snazzicare parecchio per farli funzionare anche io... mo' ci provo con il tuo, vediamo se va

    RispondiElimina
  5. Perfetto! Ha funzionato! Eccomi lì tra i nuovi lettori :-)

    RispondiElimina