giovedì 1 dicembre 2011

Achtung, Libero!

Ieri è stata decisamente la giornata di Camillo Langone. Questo oscuro membro della squadra di Libero ha scalato i TT di Twitter a velocità oserei dire bieberiana, rimanendo saldo sul podio anche oggi e beccandosi gli insulti di una percentuale davvero cospicua degli utenti della rete.

Le reazioni alla sua trovata per nulla originale vanno dal non meno banale e sessista - anche un tantino fuori luogo -"la mamma dei cretini è sempre incinta" alle osservazioni sul fatto che forse i libri sono la scusa che usa la moglie di Langone stesso quando vuole evitare le attenzioni del marito. Come se il problema, per gente come questo tizio, fosse il fatto che le donne fanno troppo poco sesso e non, invece, il fatto che lo facciano non a scopo procreativo, com'è del resto senso comune per tutti i reazionari della stessa risma.

Come ribellione a questo coro di cinguettii sciocchi, portatori del sessismo della nostra epoca, quello che vuole proteggere il diritto delle donne a scopare e che, così facendo, continua a schiacciarle sul loro sesso, Loredana Lipperini ha proposto il silenzio. Purtroppo invece, penso io, il nostro silenzio non gioverebbe affatto alla nostra causa, che è quella di far sparire la discriminazione tutta, compresa quella che digitano, distrattamente, molti di coloro che ieri hanno riso delle teorie di Langone. Non lo so se si può davvero agire nel bel mezzo di quel genere di ubriacatura da TT - una cosa che su Twitter ultimamente vedo accadere sempre più spesso e che mi inquieta non poco -, ma forse vale la pena tentare.

Un altro motivo per cui di questo tizio e di quelli come lui bisogna parlare, è perché non rappresentano affatto la vocina di una sparuta combriccola di maniaci del Medioevo, un fenomeno che starebbe bene in un museo sull'Inquisizione spagnola. Sono, invece, personaggi che hanno un ruolo politico, che è quello di andare a solleticare i pruriti più orrendi di quello che è il target di Libero, che non è certo limitato ai seguaci di Padre Tam. E' questo il punto. Qual'è il target di questo giornale apparentemente tanto "di nicchia"?

Vi basti sapere che Libero viene distribuito gratuitamente, almeno qui a Bologna, in almeno uno dei più grandi alberghi in cui tipicamente alloggiano manager, medici e altri professionisti in viaggio di lavoro. A costoro il quotidiano di Langone e Belpietro viene fatto trovare sul tavolo insieme alla colazione. Ecco chi sono i lettori su cui Libero punta, professionisti di profilo abbastanza alto, solitamente uomini, che ricoprono ruoli dirigenziali o comunque fanno lavori che li rendono molto visibili e influenti. Come ho già raccontato, io di lettore di Libero ne conosco uno solo, ed è un medico. Non un monaco orripilato dalla vita moderna, ma una di quelle tipiche persone a cui, in una piccola città, qualcuno prima o poi chiede di far parte di una lista elettorale, e spesso anche, come passatempo serale, di entrare nella massoneria locale (non scherzo).

Su Langone - il cui incredibile ritratto era già stato scattatto mesi fa dal fantastico Mazzetta - posso anche ridere, ma su quelli che leggono i suoi articoli, magari trovandoli, sotto sotto, stuzzicanti, no.

4 commenti:

  1. Ciò che andrebbe sempre difeso è la legittimità di qualsiasi scopata procreativa o meno, etero o omo.
    Sarò ingenuo, ma il fatto che Libero venga distribuito negli alberghi di lusso non vuol dire che tutti i frequentatori di quegli alberghi apprezzino la lettura..o sbaglio?
    Quanto a Langone, non riesco nemmeno a immaginare come si possa trovare "stuzzicante" ciò che scrive e tantomeno approvarlo ma poi mi ricordo del seguito che ha Massimo Fini sul Fatto Quotidiano e mi preoccupo un po'

    Ciao

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  2. e a proposito del diritto di scopare come si vuole e del diritto/dovere di proteggere se stessi e il partner dalle malattie sessualmente trasmissibili, leggi qua:

    http://www.corriere.it/politica/11_dicembre_02/rai_aids_meli_76a28ff0-1cad-11e1-9ee3-e669839fd24d.shtml#.TtiKoIVa5QI.facebook

    siamo messi male

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  3. sì ok paolo, però la libertà di farci chi ci pare non può essere scissa dalla libertà economica, dalla parità salariale e via dicendo. sempre di controllo dei corpi si tratta. se si scindono le due cose si sa benissimo dove si finisce, lo abbiamo sperimentato in questi mesi, con i peggio maschilisti che danno alle femministe delle bigotte e via dicendo.
    non ho detto che tutti quelli a cui libero viene regalato lo apprezzano, ho detto che quello è il target del giornale,i lettori su cui punta e a cui cerca di andare incontro.
    il link che hai mandato parla di un mondo veramente squallido,non c'è altro da dire.

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  4. libertà e giustizia sociale vanno (o dovrebbero andare) di pari passo, questo è chiaro

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