lunedì 13 febbraio 2012

La rubrica cosmetico-precaria e unisex del lunedì: Fuck Glysolid

Questa settimana la rubrica del lunedì arriva puntuale, ma le tocca deviare dal suo solito topic. Leggermente in realtà, poiché sempre di roba che si prepara in cucina si tratta. Oggi non troverete consigli mangerecci, bensì una ricetta parimenti utile date le condizioni meteo degli ultimissimi tempi e che le lavoratrici e i lavoratori de fatica apprezzeranno molto.

Questa ricetta è infatti dedicata alle primissime vittime del clima sadico così come dei lavori che non offrono guanti protettivi, veri o metaforici. Parlo, ovviamente, delle mani. Sferzate dal Blizzard e dalle prospettive di recessione, le mani delle lavoratrici e dei lavoratori si trasformano in promontori norvegesi, coste frastagliate in balìa di mari tempestosi, di isole di ghiaccio alla deriva, di petroliere impazzite e di sottomarini invisibili ai radar. Le nocche vengono erose come montagne antartiche sotto l'azione delle tempeste, le unghie si ritirano in pallide lunette gommose e le dita si coprono di fessure dolenti come tronchi spaccati dalla siccità.

Per rimediare a tutto questo gli intrugli come quella specie di schiuma da intercapedini che è la Glysolid, o la bava bianca contenuta nei sempre arrugginiti dischetti di Nivea sono una pessima soluzione. Nonostante il loro ingrediente principale sia un noto antigelo - la paraffina - (o magari proprio per quello...chissà) la loro azione sull'epidermide sfiancata dal freddo o dallo stress della vita a progetto è quanto di peggio ci si possa augurare da un unguento. Ben lungi dal curare, la plastica liquida contenuta in tali prodotti ha più o meno l'effetto di una sottilissima calza di nylon su un paio di gambe: pura cosmesi, per di più - non appena urga l'esigenza della traspirazione - sudaticcia.

Pussa via quindi a Glysolid e Nivea, ed ecco al loro posto una ricettina homemade facile facile e moooolto più efficace, che ha anche l'evidente pregio di bypassare tutti quegli orrendi luoghi di pura espressione capitalistica e di precariato selvaggio quali i supermercati di prodotti cosmetici e per la casa e le catene di profumerie, per non dire poi delle fabbriche.

Trattasi inoltre di ricetta molto versatile, che ha pochi punti fissi, i quali sono l'olio essenziale di limone e la cera d'api. Per quanto riguarda il primo, è ottimo per le unghie, le fa venire dure e sane come quelle di cui devono essere dotate le aristocrazie borghesi di tutto il pianeta. E' un olio essenziale dei meno costosi, lo trovate certamente in erboristeria e su internet anche a prezzi veramente stracciati. Online (ad es su questo sito) viene 2.50 euri alla boccetta. In negozio per forza costerà di più, ma insomma regolatevi. E per avere un'idea delle proporzioni, sappiate che con una boccetta da 10 ml potete regalare mani da elfo di Lorien a tutto il vostro condominio. Per quanto riguarda invece la cera d'api, io l'ho trovata in erboristeria sotto forma di candela, prezzo anche quello sui 2 euro a candela e condominio di nuovo sistemato.

Gli altri ingredienti di cui avete bisogno sono gli olii ed anche, ad avercene, dei burri vegetali. L'olio d'oliva va bene, ma ha il vizio di rendervi odorosi di bruschetta, quindi consiglierei di usarne piccole quantità. Gli altri olii da cucina vanno benone (girasole, soia, riso, lino, sesamo - mais no) ma l'ideale sarebbe che fossero spremuti a freddo, quindi che fossero venduti nella bottiglia scura e non nelle latte o nella bottiglia trasparente. A parte il lino e il sesamo, che hanno un sapore molto forte, gli olii spremuti a freddo sono anche ottimi per fare i dolci, quindi se ne comprate una bottiglia avrete oltre all'unguento anche future crostate in quantità. Anche l'olio di cocco è ottimo, e ha il pregio di rimanere semisolido quando fa freddo, fatto che può contribuire a dare la giusta consistenza al tutto.

Se avete dei burri, poi, è meglio. Un/una parente (anche lontano) pasticcer* vi risolve il problema, perché può agevolmente procurarvi qualche grammo di burro di cacao. Nel caso non disponiate della bazza del parente, e neppure di una qualche vaga relazione di conoscenza che possa introdurvi di soppiatto (anche nottetempo, che ne so) nel mondo della pasticceria, lasciate perdere il pur utile burro di cacao e ripiegate sul karité. Questa ottimissima sostanza, se vorrete azzardare l'investimento, tornerà utile alla vostra pelle in many many ways. Lo trovate anche negli odiatissimi supermercati a prezzi modici. E ora ecco la preparazione.

Unguento anti-stress per mani elfiche

Ingredienti:
- olio essenziale di limone
- cera d'api
- olii e burri vari

La prima cosa da fare è studiare le proporzioni tra i grassi che andranno a comporre l'unguento. Tenendo da parte la cera e l'OE di limone, i grassi a nostra disposizione si possono suddividere per gradi di pesantezza: burri pesanti, olio d'oliva e di cocco medi, olio di girasole, riso, sesamo, soia leggeri. Più varietà di olii metterete e meglio è, perché ciascuno contiene delle cose buone particolari per la pelle. Per far sì che il loro amalgama non lasci la pelle unta come una sella da esposizione, occorre avvicinarsi ad ottenere il fatidico "effetto cascata", che è quella cosa che tutti i fanatici della cosmesi homemade vanno cercando come immenso premio alle loro lunghe ore di studio e alle deludenti sperimentazioni con i più esotici degli ingredienti, quelli rari persino nelle sonorità dei nomi, che sprigionano indubbie qualità poetiche e più dubbi, talvolta, valori d'efficacia.

Un'ipotesi di proporzione è questa: 40% di olii leggeri, 20% di medi e 30% di burri, a cui bisognerà aggiungere una percentuale di circa il 10% di cera. La quantità di quest'ultima dipende in sostanza da quanto viene solido l'unguento mischiando quello che avete a disposizione. Mettete gli olii, i burri e un iniziale 8-10% di cera a bagno maria, sul fuoco molto basso. La cera e i burri devono sciogliersi senza mai friggere. Quando tutto è sciolto e bene amalgamato toglietene qualche goccia e fatela raffreddare, in modo da verificarne la consistenza. Se l'unguento rimane troppo molle aggiungete altra cera. Una volta ottenuta la consistenza desiderata versate in un vasetto di vetro o di plastica, ben lavato e pulito anche con una passata di alcool. Aspettate che si intiepidisca e poi aggiungete, mescolando, l'olio essenziale di limone. Se ne avete fatto 100 grammi ne servono 20 gocce. A questo punto l'unguento è pronto e desideroso di fare delle vostre mani due adorabili appendici di salute e morbidezza, tutte da stringere, sbaciucchiare, vezzeggiare, ornare con anellazzi da gangsta o con quello che preferite. E la Nivea da ora in poi la userete solo per lucidare le scarpe, compito per cui è degnissima anzi sembra fatta apposta.

Consiglio: per unghie da graffiare le lavagne tenete l'unguento in posa dieci minuti e poi spalmate. Avvertenza: l'olio essenziale di limone è fotosensibilizzante, ovvero macchia la pelle se vi esponete al sole subito dopo averlo applicato.
Avvertenza due: per scongiurare l'irrancidimento degli olii contenuti nell'unguento il top del top è non prenderlo direttamente con le mani dal barattolo, ma utilizzare un cucchiano di plastica o una cosa così.
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